LisistrataDomenica 8 aprile alle 21 andrà in scena con un cast di attori locali, legati insieme dalla passione per il teatro

La commedia di Aristofane andata in scena con successo pochi giorni fa al teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina sarà replicato domenica prossima alle  21,15 sempre sullo stesso palcoscenico dove le scene, riferisce il consigliere delegato alla cultura di Lugnano, Alessandro Dimiziani, saranno di nuovo calcate dagli attori di Lugnano in Teverina, Amelia, Giove e anche Bomarzo, nel Lazio.

“La prima dell’opera – afferma Dimiziani – ha riscosso grandi consensi e fatto riempire la sala. La nostra soddisfazione come amministrazione è grande ed anche quella della responsabile del laboratorio teatrale SpazioFabbricaLab, Cristina Caldani. Il Comune – aggiunge – ha sempre creduto in questo progetto sin dal primo anno di sperimentazione, nel 2015”.

Il gruppo di attori, fa sapere Dimiziani, è composto da Maria Saltalamacchia, Orietta Ruco, Laura Sisti, Manuela Felici, Roberta Pimpolari, Claudia Piergiovanni, Daniele Sisti, Veronica Bocci, Roberto Paris, Giuseppe Gamberini e Jacopo Ruco.

Lisistrata – Rappresentata per la prima volta ad Atene nel 411 a.C., non fu messa in scena dall’autore ma da Callistrato, che alcuni studiosi ritengono però un semplice pseudonimo di Aristofane. Il nome Lisistrata potrebbe essere composto dal verbo “sciolgo” e dal sostantivo “esercito”; quindi, il significato del suo nome richiamerebbe il concetto di “Colei che scioglie gli eserciti”, così che non è più possibile fare la guerra.

Lisistrata, donna ateniese, convoca numerose donne di Atene e altre città, tra cui la spartana Lampitò, per discutere un importante problema. A causa della guerra del Peloponneso, infatti, gli uomini delle poleis greche sono perennemente impegnati nell’esercito e non hanno più il tempo di stare con le loro famiglie. Lisistrata propone allora alle altre donne di fare uno sciopero del sesso: finché gli uomini non firmeranno la pace, esse si rifiuteranno di avere rapporti sessuali con loro. Dopo un momento di sbigottimento e di rifiuto, le donne si dicono favorevoli al piano e fanno un giuramento.

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