Sarà Andrea Macinanti il protagonista del concerto di Lugnano del Maggio Organistico Amerino. L’artista suonerà sabato prossimo alle 21 alla chiesa della Collegiata esibendosi con l’antico organo Werlè costruito nel 1756 dall’organaro austriaco Johanes Conradus Werlè e restituito alla comunità lugnanese grazie all’interessamento dell’associazione Ameria Umbra e al maestro Wijnand van de Pol, al quale l’amministrazione comunale lugnanese dedica il concerto. Andrea Macinanti è uno dei più importanti artisti del panorama nazionale e di oltre confine. Diplomatosi in Organo, Clavicembalo e Canto ai conservatori di Bologna e di Parma, si è perfezionato con Klemens Schnorr a Monaco di Baviera, conseguendo la laurea cum laude alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna.
È docente di Organo al Conservatorio «G.B. Martini» di Bologna ed ha curato numerose revisioni critiche, tra le quali i Fiori Musicali di G. Frescobaldi, l’opera integrale per tastiera di A. Scarlatti e di G.B. Martini (UT ORPHEUS), un’antologia in nove volumi di musica italiana per organo, l’Opera Omnia Organistica di M.E. Bossi e uno studio sull’analisi e l’interpretazione dei Trois Chorals di César Franck (Carrara).
Membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna, dal 1988 è direttore artistico della rassegna concertistica internazionale «Organi antichi, un patrimonio da ascoltare». Ha suonato in varie parti del mondo e costruisce a diffondere la culturan musicale dquella dell’organo.
L’organo Werle’ della Collegiata – Fu costruito nel 1756 dall’organaro nato a Vils (Austria) Johannes Conradus Werler che, trasferitosi a Roma era detto, e spesso si firmava lui stesso, Verlè. Dopo un periodo di abbandono, è stato restaurato nel 2003-2005 da Marco Laurenti grazie al contributo della Fondazione Carit. Lo strumento si trova a sinistra dell’altare maggiore, davanti alla sagrestia e presenta il prospetto in un’unica campata di canne tutte ornate da uno scudo rovesciato sopra il labbro superiore che rappresenta un tipico “marchio di fabbrica” di questo costruttore. Da notare anche l’altro tratto caratteristico di Werle consistente nella presenza di un registro di Flauto di otto piedi con canne di castagno.
Di Valentina Ficola