PAPA FRANCESCO, LA GRATITUDINE DELL’ISTESS

L’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali di Terni è infinitamente grato a papa Francesco per tutto quello che ha fatto in 12 anni di pontificato
L’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali di Terni è infinitamente grato a Papa Francesco per tutto quello che ha fatto in 12 anni di pontificato che hanno cambiato il mondo e la Chiesa.
Francesco è stato un rivoluzionario in tutto: nei contenuti come nel linguaggio: è stato il Papa che ha portato in Vaticano l’utopia di Francesco d’Assisi, il Sommo Pontefice che ha messo in pratica il Vangelo in modo radicale e senza compromessi.
Ha accolto nella Chiesa i lontani, gli esclusi, i poveri.
E’ stato un punto di riferimento anche per i laici e l’unica ostinata voce di pace in un mondo che vuole la guerra.
Ha abbattuto qualsiasi ipocrisia, cancellato lo scarto tra ideale e reale: con lui l’amore ha prevalso sulla dottrina, la testimonianza sulla predica.
Ha abolito il baciamano e preferito l’abbigliamento informale alle talari (una volta a un vescovo in clergyman ha detto ridendo: “Sei l’unico vestito da maschio!”)
E’ stato un Papa che ha fatto quello che ha detto, coerente nelle piccole come nelle grandi cose.
Ha avuto il coraggio di chiedere scusa quando ha pensato di aver sbagliato, in un mondo in cui chiedere perdono sembra un segno di debolezza e non di forza.
Non ha avuto paura di farsi nemici tanto da ripetere con sarcasmo, fino all’ultimo momento, che in troppi pregavano per la sua morte.
Autenticamente francescano in tutto – nella semplicità, nella schiettezza, nella povertà, nella pace e nell’amore per la natura – ha donato alla Chiesa di Terni due vescovi, entrambi a loro modo “francescani”: uno che ne veste il saio (Giuseppe Piemontese) e uno che ne porta il nome: Francesco Soddu.
Sotto il suo pontificato l’Istess ha attraversato un momento di svolta e di transizione, con il cambio di direzione dopo 22 anni e l’apertura di una nuova fase tanto delicata quanto stimolante.
Un momento particolarmente in cui il Papa ci è stato vicino.
Nel 2023, dopo aver ricevuto il Premio San Valentino per la Pace, ha infatti scritto una lettera all’Istituto in cui incoraggiava “a proseguire nella promozione della cultura nei vari ambiti” e assicurava la sua benedizione “e un ricordo nella preghiera per quanti si adoperano per la diffusione della testimonianza evangelica del Vescovo Martire Valentino”.
Un anno dopo abbiamo avuto la possibilità di consegnargli personalmente il primo film prodotto da Istess Cinema insieme a ConfraTerni: La Stella di Greccio , dedicato alla nascita del Presepio e quell’umorismo che lui stesso aveva restituito alla dimensione cristiana.
Francesco aveva ricevuto una piccola delegazione composta – tra gli altri – da Beata Golenska, coproduttore del film, Francesco Salvi (che aveva interpretato un piccolo cammeo, e sarà protagonista del seguito), Paolo Paniconi (autore delle musiche) e Luca Mannaioli, coproduttore e montatore.
In questo momento di smarrimento la gratitudine è ancora più forte del dolore. Francesco non ha perso un minuto del suo pontificato e fino all’ultimo momento è restato una guida e un punto di riferimento imprescindibile per il mondo intero.
Arnaldo Casali , direttore dell’Istess