Amici, amori amanti, ovvero la verità di Florian Zeller sul palco del teatro Lyrick
In scena due uomini e due donne con le loro paure e le loro insicurezze
#lospettacoloalcentro
Pino Quartullo,
Eva Grimaldi,
Daniela Poggi,
Attilio Fontana
I quattro protagonisti di “Amici, amori, amanti, ovvero la verità”, testo di Florian Zeller, per la regia di Enrico Maria Lamanna, che andrà in scena il prossimo 24 gennaio (ore 21.15) al teatro Lyrick di Assisi nell’ambito della stagione Lo spettacolo al centro.
Dalle note di regia di Enrico Maria Lamanna
“In una società come quella che stiamo vivendo tra telefonini, nevrosi, contatti sofisticati, contatti passeggeri, paure, Zeller autore prolifico e talentuosissimo francese dell’ultimo decennio, punta il suo dito su quattro personaggi francesi, quattro Parigini della media borghesia: due uomini e due donne con le loro paure e le loro insicurezze… Quelle di tutti i giorni e soprattutto le loro ipocrisie forse di difesa.
A questo punto non resta che vedere la storia di queste due coppie.
Qualcuno potrà pensare anche per un attimo a Girotondo di Schnitzler ma qui c’è più cattiveria, meno artificiosità, meno vita poetica.
Un uomo con la sua amante, la moglie, il marito dell’amante.
Tutti si conoscono da tempo, sono amici.
Lui Michel il protagonista, con le sue paure e le sue incertezze si trova improvvisamente al centro forse di un complotto, ma no diciamo troppo, al centro della vita con giochi apparentemente leggeri, giochi che diventano finzioni con funzioni che diventano giochi pericolosi.
Ho immaginato questa storia ironica, comica, facile, ma con dei risvolti e uno sviluppo drammatico, come una sorta di carillon: la scena gira su se stessa come una scatola dei primi del 900, giocattolo infantile come infantile è Michel, l’unico che cercherà in maniera dolorosa la verità da lui tradita.
Dentro questa scatola le quattro bambole che troveremo non sono certo bambole rassicuranti, ma sono bambole crudeli in questo mondo che stiamo vivendo e tutti e quattro, chi più chi meno, navigano e naufragano in un mare pieno di voglia di tenerezza.
Alla fine si sentirà la voglia di abbracciare il protagonista e di rassicurarlo: il nuovo giorno è pronto a venire mentre gli altri tre lo guardano dolenti, superficiali, in un cambio totale della propria esistenza.
Zeller resta lì immobile come in tutte le sue opere (basti pensare a Il padre o a La Giostra appunto).
Lui è lì.
Lui ti mostra questi personaggi quasi brechtianamente e sta a te giudicare, sta a te capire quali di questi personaggi, queste marionette, vuoi assolvere e portarti a casa, oppure giocare ancora a questo gioco pericoloso che in fondo è la vita”.
Info e prenotazioni: www.teatrolyrick.com –
(dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30)
Ufficio stampa Zona Franca Francesca Cecchini