Presentato in Provincia a Perugia il volume fotografico “Africa bianca – Il mio viaggio in Malawi” di Alfonso Della Corte.
E’ stato presentato in anteprima , presso la Sala Umberto Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia, il volume “Africa Bianca – Il mio viaggio in Malawi” del fotografo Alfonso Della Corte.
Ne hanno parlato con l’autore i giornalisti Gilberto Scalabrini e Benedetta Tintillini, oltre alla testimonianza di Don Alfonso Raimo, Presidente dell’Associazione S.O.S. Infanzia Negata che opera in Malawi.
Il sostanzioso volume di 544 pagine racchiude un corpus di circa 500 fotografie in banco e nero che Alfonso Della Corte ha scattato in occasione dei suoi ripetuti viaggi nel Paese africano, uno dei più poveri del continente, per approfondire la conoscenza sulla condizione delle persone affette con albinismo che, in quella zona dell’Africa, sono più frequenti che altrove.
Gli albini in Africa sono da tempo vittime di una sanguinosa tratta alimentata da credenze diffuse da stregoni che attribuirebbero ai corpi degli albini delle proprietà magiche. Per questo motivo gli albini sono rapiti e sezionati su mandato di persone ricche, che vogliono trarre beneficio dai loro corpi. Gli albini sono anche soggetti a numerosi gravi malattie che aggrediscono la loro fragile epidermide, indifesa verso gli attacchi del cocente sole africano. Melanomi ed altre patologie mortali fanno sì che la vita media di una persona albina in Africa non superi i 30 anni di vita.
Ma non tutto è male e dolore in Africa. Gli eloquenti scatti che Alfonso Della Corte ha realizzato visitando molti villaggi ed ascoltando i racconti dei protagonisti narrano di dolore ed impotenza, ma anche di molto amore compassione e protezione da parte dell’intero villaggio di appartenenza verso i suoi elementi più deboli.
“Africa bianca è un libro che fa riflettere – afferma Scalabrini nel suo intervento – proponendo con realistica crudezza uno spaccato di quella realtà”.
“Posso dire, data la mia decennale esperienza, che in ogni posto del mondo c’è povertà e povertà – aggiunge don Alfonso Raimo – i bambini sono i più poveri, ed i bambini albini, in Africa, sono i più poveri tra i poveri, perché costretti a subire sulla loro pelle le scelte, egoistiche e sconsiderate degli adulti. Un ruolo importante per le condizioni in cui l’Africa versa sono da addebitare, sicuramente, alle politiche internazionali senza scrupoli che hanno sempre sfruttato il continente africano”.
“Desidero ringraziare tutte le persone del Malawi – dice Alfonso Della Corte a conclusione della presentazione – che mi hanno accolto ed ospitato, condividendo generosamente con me il loro nulla. Per questo è lontana da me l’intenzione di parlare dell’Africa in modo dispregiativo anzi, più conosco quella terra e più mi sento in dovere, come occidentale, di chiedere scusa”.
Il volume “Africa Bianca – Il mio viaggio in Malawi” ha due scopi principali: il primo è lo scopo divulgativo, nonostante il problema degli albini africani sia cosa nota, esso non è alla ribalta della cronaca ed è quindi un tema sconosciuto al grande pubblico; secondo fine, che è anche il più importante, è quello di impiegare parte del ricavato al fine di organizzare, in Malawi, punti di distribuzione gratuita di presidi medici atti a proteggere la pelle degli albini dall’aggressione del sole ed a curare i problemi cutanei.
La prefazione del libro è a cura del dott. Michelangelo Bartolo, Comunità di Sant’Egidio, Segretario generale GHT (Global Health Telemedicine), la postfazione è della giornalista Benedetta Tintillini.
Alfonso Della Corte, giovane ed affermato fotografo e fotoreporter salernitano, è socio e contributore dell’agenzia fotografica Clickalps. Ormai umbro di adozione, ha rappresentato l’Umbria ad Expo 2015 ed in giro per il mondo, da Toronto a Shangai a Dubai, oltre ad essere stato finalista in alcuni concorsi internazionali e premiato come miglior portfolio Umbria.
E’ stato nei campi profughi e campi rifugiati in vari Paesi di diversi continenti. Nel 2016, ha testimoniato le ferite dell’ultimo terremoto in centro Italia.