Una storia di Resurrezione al tempo del Coronavirus
Salve, sono Claudia C. e insegno da un po’ di anni al carcere di Terni.
Questa mattina la mia amica Stefania S. mi ha inoltrato la notizia della raccolta fondi promossa dai detenuti dell’alta sicurezza del penitenziario cittadino ed io le ho raccontato di averne avuto notizia prima dal promotore della colletta che dalla stampa.
Così, insieme, abbiamo deciso di condividere con voi questa piccola storia di paure, ansie, risurrezione, solidarietà.
In questo tempo di emergenza sanitaria e lezioni sospese sono stata incaricata dalla mia scuola di fare da tramite con gli studenti reclusi per recapitare dispense e ritirare compiti, anche per conto dei miei colleghi.
E nell’ultima tornata di lavori consegnati ho trovato un bellissimo testo di P.F. che, fra le altre cose, scriveva di come sia nata l’ispirazione ad aiutare in questa forma la Protezione Civile.
Nelle parole di P. si fa cenno a un mio testo, a cui lui risponde con il suo, cogliendo poi anche l’occasione per estendere gli auguri di Pasqua a tutti i docenti; in effetti, insieme al materiale strettamente didattico avevo aggiunto una missiva agli studenti, per provare a superare l’aridità di questa scuola costretta dal covid-19 a una distanza … siderale, nel nostro caso.
Come si evince dalla lettera dell’alunno, l’umanità ristretta negli istituti di pena non è liquidabile con semplici formule adatte a menti non avvezze a problematizzare.
“… Non è facile affrontare il quotidiano, le giornate sembrano ancora più pesanti e il tempo si dilata. Ogni sera aspetto con cuore tormentato il bollettino della Protezione Civile ; fortunatamente al momento nessuno dei miei familiari è stato contagiato dal virus…
Ad ogni modo, dobbiamo andare avanti e accettare l’impossibilità di essere utili a questa causa. Per dirle il vero, proprio per sentirmi parte attiva, ho dato vita ad una raccolta fondi in favore della Protezione Civile, un piccolo contributo che ha visto rispondere con favore tutte le sezioni detentive…“
Certo, è molto più facile dividere il mondo in buoni e cattivi, nella sicurezza di appartenere alla prima categoria; ma quest’attitudine non è evidentemente adatta ad interpretare fatti come quello di cui stiamo parlando.
“… spesso uso il tempo per interrogarmi, per cercare ancora più in profondità nell’animo; già da tempo mi sono reso conto che il correre affannosamente per rimpinguare l’ego non porta da nessuna parte. Oggi più che mai gli insegnamenti di Nostro Signore Gesù sono la conferma che solo attraverso la solidarietà, l’Amore verso il prossimo, il vivere in umiltà e soprattutto il seguire la via dell’essere e non dell’apparire, potremo avere un mondo migliore: questa è la strada che ciascuno di noi dovrebbe far sua.
Trovo che l’unica consolazione a questo dramma possa essere che, messi di fronte alla nostra vulnerabilità, comprendiamo la preziosità della vita. Il mio augurio è che l’umanità risorga a vita nuova con animo e cuore e che si renda finalmente conto che guerre, ostilità, arricchimento a scapito dei deboli o, peggio ancora, l’odio per l’altro solo perché diverso, non fanno che inquinarci dentro, facendoci perdere la bellezza e il dono della vita… “
Se non vogliamo scomodare Shakespeare con il suo memorabile “il bello è brutto e il brutto è bello”, possiamo in modo più leggero ricordarci di quanto ci fece cantare molti anni fa Sergio Caputo: “Ci sono tante sfumature, anche nel colore delle scottature… “
Prestissimo anche il penitenziario ternano riuscirà ad avere, in modo per niente scontato, lezioni scolastiche on-line.
Grazie di cuore all’ IPSIA ” Sandro Pertini” CPIA Terni, operante in carcere, e alla Casa Circondariale che hanno superato molte difficoltà affinché questo si realizzi.