La tregua che vi avevamo preannunciato all’inizio della settimana corrente ci sarà ma sarà molto breve, in quanto già da mercoledì le condizioni atmosferiche torneranno a peggiorare sulle regioni centro settentrionali della nostra penisola.
Intanto la giornata odierna vedrà il ritorno del sole su tutte le regioni centrali, dapprima lungo quelle tirreniche e dal pomeriggio anche su quelle adriatiche. Il sole sarà accompagnato da valori termici al di sopra della media cosicché, nelle ore diurne, si potranno sfiorare i 20 gradi in molte località del centro.
Attenzione invece al primo mattino di domani, martedì 26, che, grazie al fenomeno dell’inversione termica, si presenterà decisamente invernale nelle zone pianeggianti e nelle vallate appenniniche, con le temperature minime che potranno scendere anche al di sotto dei 5 gradi.
Il tempo tornerà a peggiorare da mercoledì, inizialmente sul nord ovest italico e solo successivamente, nello specifico dalla sera, anche sui settori centrali della penisola (in modo particolare lungo il versante tirrenico). Gli accumuli precipitativi non saranno ingenti ma indubbiamente “pioverà sul bagnato”, nel senso che in primis Piemonte e Liguria soffriranno notevolmente l’avvento di una nuova depressione, visti gli accumuli ingenti avuti finora.
Nei giorni a seguire a regnare sarà la variabilità atmosferica, con cieli spesso irregolarmente nuvolosi e possibili piovaschi isolati (specialmente su Toscana, Umbria e Lazio).
Le temperature in questa fase si manterranno decisamente elevate per il periodo, con la quota neve che si attesterà ben oltre i 2000 metri.
La prima perturbazione “fredda” della stagione potrebbe farci visita con l’avvento del mese di dicembre, nello specifico fra l’1 e il 3 del mese, quando aria fredda di origine artico-marittima gettandosi nel Mediterraneo andrebbe a creare un minimo depressionario davanti le coste della Toscana, foriero di precipitazioni diffuse e nevicate lungo la catena appenninica dapprima a quote alte e, solo successivamente, a quote di medio-bassa montagna.
Tuttavia vista la distanza temporale dall’evento urgono numerose conferme e per il momento quanto descritto può essere annoverato solamente come un’ipotesi.
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