Una black comedy dell’assurdo scritta da Ludovica Ottaviani con la regia di Andrea Pergolari
L’Associazione Culturale Il Rinoceronte è lieta di annunciare il debutto sul palco del Teatro Le Sedie il 17, 18, 19 e 20 Gennaio 2019 (feriali ore 21.00, festivo ore 18.00)
Con piacere condividiamo il debutto di questa black comedy scritta dalla nostra amica Ludovica Ottaviani, che tanti servizi in diretta dalla Festa del Cinema di Roma ha regalato agli amici di Radio Incontro Terni. In bocca al lupo, W il lupo Ludovica e Company!
Alla regia c’è Andrea Pergolari
Il regista è coadiuvato dall’aiuto Clara Giannini – con nel cast Carlotta Guido, Ludovica Ottaviani, Francesca De Giacomo e con la partecipazione di Elisa Angeli e Lucia Mallardi. Le musiche originali dello spettacolo sono composte da Federico De Antoni; le scene curate da Erika Cellini, i costumi realizzati da Loredana Ivagnes e il trucco pensato da Francesca De Giacomo.
I Flappers
Una band sulla cresta dell’onda, un “supergruppo” corteggiato dalla critica e amato dal pubblico, che ha eletto i tre membri Val, Nick e Georgie nuove divinità del Rock. Ma nel 1969 soffia un vento nuovo e sinistro che porterà sconvolgenti cambiamenti all’interno del gruppo: un tragico episodio durante un concerto farà saltare i fragili equilibri, facendo emergere piccole meschinità, attriti, bugie e segreti in una girandola di situazioni grottesche.
«Scusate il disagio è il quadro iperrealistico di un periodo storico-musicale ormai quasi leggendario: quello del glam-rock, figlio dell’epoca beat, della contestazione giovanile, del ’68, contemporaneo al grande concerto libertario di Woodstock. Un mondo che ricercava la sfrenatezza delle proprie sensazioni ed approdava al delirio psichedelico…
Al centro della pièce c’è una possibile band del tempo, i Flappers, raccontata in tempo reale in un momento particolare: nell’intervallo tra due concerti, mentre un membro del gruppo muore accidentalmente e grottescamente. Una situazione claustrofobica che fa emergere l’irrazionalità sconclusionata dei tre musicisti della band, ne smaschera frustrazioni ed incertezze, ne evidenzia l’autentico disagio di vivere: il tutto attraverso una molteplicità di toni e generi (la farsa, la commedia, il dramma, il fantastico, il surreale) che approdano all’allucinazione, alla sospensione di senso, all’ambiguità di fatti, personaggi e messinscena.
Un’operazione ludica che mischia diversi linguaggi espressivi (teatro, musica e cinema) e ci riporta alla concezione del teatro come palcoscenico del grande gioco della vita».
(Andrea Pergolari, regista)