L’ultima opera dell’artista perugino raffigurante Antonio Vivaldi è stata voluta “dall’architetto della Biennale”, Angelo Bacci nel suo racconto spettacolo “Leggende Veneziane”
Nuova trasferta veneziana per l’artista perugino MaMo, il ‘pittore materico’ che sta conquistando le cronache nazionali con le sue opere ad alto tasso d’originalità ed ironia.
Il ritorno nella Serenissima (dopo la fortunata mostra tenutasi nel febbraio scorso – ndr) è stato sollecitato da Angelo Bacci, “Architetto Operaio” della Biennale come ama definirsi a causa del fatto che vi ha lavorato per oltre 40 anni. Ideatore del racconto spettacolo “Leggende Veneziane”, tenutosi domenica 6 maggio all’Hotel ca’ Sagredo – che ospita anche l’installazione dello scultore Lorenzo Quinn – Bacci, veneziano Doc, ha voluto che nelle bellissime sale trovasse spazio anche l’ultima opera di MaMo raffigurante Antonio Vivaldi.
Il tutto per rendere più magico “Leggende Veneziane” ed accogliere in una cornice di musica, canzoni, curiosità, aneddoti, poesie e improvvisazioni, il corteo storico partito da Rialto, impreziosito da figure e personaggi storici, tra i quali il Doge e la Dogaressa, insieme a personaggi famosi, leggende viventi e sotriche che hanno dato lustro e gloria alla Serenissima. MaMo già venerdi 4 maggio aveva consegnato l’opera personalmente all”ideatore della manifestazione. Ad accompagnarlo in quella che è stata vissuta come una “cerimonia privata”, lo storico d’arte milanese Luca Tomio, residente da tempio a Terni, che con i suoi studi ha legato il nome della città dell’acciaio a Leonardo Da Vinci, attribuendogli un disegno della Cascata delle Marmore.
Il sodalizio a tra MaMo, l’archietto Bacci e lo storico dell’arte Tomio presto riserverà altre sorprese anche in Umbria, assicura una nota dell’artista perugino. Intanto, MaMo e Tomio parteciperanno alla serata inauguratale del Narnia Festival.