L’inceneritore di Terni e la proposta di ACEA di potenziare la termovalorizzazione
Diego Esposito: «Solo emissioni meno di zero e profitto per il territorio »
“Se ACEA vuole utilizzare più rifiuti come combustibile, è ipotizzabile che dietro la proposta ci sia un reddito sicuro che compensa un rischio d’impresa, il loro.
E’ indubbio che devono essere sempre osservati e rispettati i più severi criteri impiantistici e di corretta gestione delle emissioni in atmosfera e delle ceneri residue, compresa il ciclo della cogenerazione che, con la produzione di energia elettrica e termica, potrebbe costituire una risorsa importante e strategica per il territorio”.
Questo ha dichiarato Diego Esposito, vicepresidente del Popolo della Famiglia Umbria, nel commentare la reazione del Sindaco Latini dell’Assessore Salvati alla proposta di ACEA di potenziare il termovalorizzatore di Maratta.
“In altri territori, non solo nazionali, sono in atto esperienze analoghe pluridecennali, con collaudati sistemi di teleriscaldamento che creano ricadute economiche e significativi benefici nelle zone in cui operano gli impianti. Non è possibile che ACEA, o qualunque altro soggetto imprenditoriale, persegua interessi aziendali aumentando emissioni che molti considerano già al limite della sostenibilità ambientale”,
ha continuato Esposito.
“Seguiamo quindi con attenzione e preoccupazione la notizia che la Valutazione di Impatto Ambientale per l’inceneritore di Maratta veda aumentare la quota di rifiuti che arriveranno da fuori Regione, quasi che Terni sia considerata alla stregua di un territorio di seconda classe. Chiediamo che nessun potenziamento venga autorizzato senza un completo rinnovamento degli impianti che comporti un consistente abbassamento delle attuali emissioni e senza una concreta ricaduta economica in favore della cittadinanza della provincia ternana”,
ha concluso Esposito affermando che le numerose criticità del sistema rifiuti, comprese le tariffe per le famiglie ternane, non dovranno mai essere convertite in maggior impatto ambientale.
Caterina Agrò – Ufficio Stampa del Popolo della Famiglia – Umbria