Festeggia i 50 anni di attività in Italia della fondatrice Ellen Stewart, ma anche la sua nona edizione il festival La MaMa Umbria International, che quest’anno, nell’ambito del sessantesimo Festival di Spoleto, proporrà – dall’1 al 16 luglio – una serie di interessanti incontri, performance e residenze, tutte fondate sui linguaggi contemporanei dello spettacolo, con numerose parentesi indirizzate a scenari internazionali.
Si comincia, i primi due giorni del mese, con una doppia serata dedicata al Mediterraneo, in cui i coreografi Eden Weiseman (Israele) e Jadd Tank (Libano), rispettivamente con le performance La fuga e Liberté toujours, danno vita a studi sul corpo in relazione alle regole e alla possibilità di liberarsi dai loro vincoli. Tank è tra i sei protagonisti arabi del progetto Focus Young Arab Choreographers, circuito itinerante tra spettacoli e incontri, patrocinato dal MIBACT, che girerà fino a settembre l’intera penisola italiana all’interno di ben 11 festival; Weiseman e Tank saranno invece insieme protagonisti di una settimana di residenza per preparare un nuovo lavoro coreografico.
Coniugare l’estetica coreana con musica dal vivo, uso di media e interattività attraverso una performance non verbale è l’obiettivo del programma di Global Players che il prestigioso Seoul Institute of the Arts presenterà il 5 luglio al Cantiere Oberdan.
Nello stesso luogo, il 6 luglio alle ore 18 saranno organizzati i festeggiamenti per il mezzo secolo dalla prima volta che Ellen Stewart, storica fondatrice del gruppo Teatro La MaMa E.T.C. di New York nonché della omonima filiale umbra, partecipò a Spoleto al Teatrino dei Sei con lo spettacolo Tom Pain diretto da Tom O’Horgan: in tale ambito verrà effettuato un collegamento in diretto con gli Stati Uniti per un brindisi in suo onore.
Il 7 luglio andrà invece in scena The book of Thel, produzione italo-americana La Mama sull’omonima opera lirica di Rolando Macrini tratta dal poema di William Blake; i disegni sono di Jacopo Maran, la direzione musicale di Claudio Scarabottini.
Rivolto ad un pubblico misto e bambini dagli otto anni in su sarà invece lo spettacolo dell’indomani, Preludes (La capra ballerina), progetto di Puppet Theatre tratto dal libro “L’anatra, la morte e il tulipano” di Wolf Herlbruch: un’operazione a cura di Laura Bartolomei con regia, video e scalte musicali di Damiano Privitera.
L’uso dell’unità di misura metro quadro è l’interrogazione della performance M2, in scena il 9 luglio con spettatori volontari per decifrare i confini tra umano e disumano, e tra superficie e persona, nelle declinazioni della nostra quotidianeità, il tutto a partire da alcuni casi di naufragio nel Mediterraneo. Lo spettacolo “partecipativo”, nato da un resoconto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite sulle stragi del Mare nostrum, è stato ideato e realizzato da Dynamis.
A Francesco Lorusso, studente e militante di Lotta Continua ucciso a Bologna nel 1977 durante una manifestazione da un colpo d’arma da fuoco sparato accidentalmente da un carabiniere poi rilasciato, è dedicato lo spettacolo firmato da Andrea Adriatico il 10 e l’11 luglio: scritto da Grazia Verasiani, Chiedi chi era Francesco è una produzione Teatri di Vita che vede interpreti Olga Durano, Francesca Mazza, Gianluca Enria e Leonardo Bianconi, con il sostegno del Comune di Bologna, la Regione Emilia Romagna e il Mibact.
Il Gruppo Nanou mette poi in scena, il 12 e 13 luglio, Senza titolo per uno sconosciuto, un lavoro sul corpo – con coreografie di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci – che innesca uno spaesamento molecolare nello spazio, attraverso un corpo deterritorializzato che sprigiona azioni transitive e centrifughe per afferrare e restituire la spazialità che lo circonda.
Triplice finale del festival, il 14-15 e 16 luglio, con La cura, secondo capitolo della trilogia di Gherardo Vitali Rosati, questa volta proiettato sul rapporto tra donna, malattia e dolore, nella risoluzione con i rapporti umani di chi vive le stesse patologie. Protagonista è Elena Arvigo, insieme ad Alberto Giusta, Dalila Reas e Luca Tangenalli; le musiche sono di Tommaso Tarani, le proiezioni di Stefano Fake, uno dei più noti video-maker italiani, che creerà una vera e propria scenografia digitale capace di ricreare spazi reali e immaginari.
Dal 30 giugno al 16 luglio sarà anche in mostra Oro puro. Cercatori di Talenti/Talent Scout, esposizione a cura di Lorenzo Mango e Moreno Cerquetelli dedicata al critico militante Beppe Bartolucci e a La Mama di N.Y. Numerose, infine, le attività collaterali che La Mama Umbria International presenterà fino a settembre. Dal 12 al 21 giugno sarà di scena Next Generation, incubatore dedicato a giovani creatori di danza e teatro Under 35 per dare sostegno a progetti ancora in fase embrionale.
Alla residenza parteciperanno i seguenti artisti: Leonie Bell (Germania/Usa), Malcolm-X Betts e Andy Kobilka (New York), Tugce Futaci (Turchia), Flavia Gallo (Italia), Rosanna Lindmarker (Svezia/Usa), Francesca Mari (Italia/UK), Margherita Peluso (Australia, Usa, Italia), Zoe Ni Riordain (Irlanda).
Biglietti € 15,00
Infoline: +39 393 9166042 – lamamaumbria@hotmail.com
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni info@elisabettacastiglioni.it
Di Valentina Ficola