Elena Mazzocchi “Armistizio”
Una storia intensa che esplora i tormenti dell’adolescenza
e il difficile passaggio verso l’età adulta.
Elena Mazzocchi racconta come un ragazzo debba affrontare la propria
fragilità, le aspettative della società e i dolori del mondo reale fino a trovare
il coraggio di rinascere dalle sue ceneri e lottare per la sua unicità
Casa editrice: WriteUp
Genere: romanzo di formazione
Pagine: 174
Prezzo: 18 euro
Codice ISBN: 9791255440253
“L’amicizia che legava Elia e Carlo era piuttosto recente, ma era andata crescendo di giorno in giorno. Compagni di classe, nei primi anni del liceo si erano solo sfiorati, coltivando come uomini di un’altra epoca un rispetto reciproco a distanza: giri diversi non avevano dato loro l’opportunità di conoscersi davvero, ma entrambi avevano presagito che prima o poi sarebbe accaduto. L’occasione era infine arrivata durante la gita di classe del terzo anno quando, in camera assieme in un alberghetto a Barcellona, avevano scoperto mille affinità e gusti in comune. Da allora non avevano smesso di uscire assieme e, per una di quelle combinazioni che si creano spesso nelle amicizie, Elia aveva fin da subito assunto il ruolo di guida, con l’assenso implicito di Carlo, attratto dall’indubbio fascino del compagno”.
“Armistizio” è un romanzo di formazione che affronta in profondità tematiche come l’amicizia, l’ingresso nel mondo degli adulti, la perdita e la depressione. Nella fase adolescenziale i ragazzi assumono comportamenti sempre più in bilico tra senso di onnipotenza e grande fragilità e, anche se sembrano avere tanti amici, la sensazione è che si sentano sempre più soli. Le nuove amicizie si creano in grande prevalenza a scuola ma, complice certamente un indirizzo sociale che tende verso la competitività spinta, negli adolescenti c’è un significativo aumento della debolezza psicologica. L’adolescente più che in passato soffre infatti il confronto e fatica ad assumersi la responsabilità delle sue scelte. Tutto ciò si ritrova nella storia di Carlo, il protagonista di “Armistizio”. La sua è una discesa nel buio, una lenta e dolorosa caduta nella disperazione e nella solitudine. Attraverso le pagine del suo libro, Elena Mazzocchi ci fa conoscere questo diciassettenne, la sua crescita e la sua evoluzione emotiva. Il romanzo esplora tematiche delicate e complesse come l’abuso di droghe e la morte, ma lo fa con una sensibilità e una delicatezza straordinarie, evitando di cadere nei cliché o nella banalità. Partendo dalla storia individuale di Carlo, l’autrice allarga il punto di osservazione del lettore sugli altri personaggi attraverso un susseguirsi di scene che conducono chi legge ora nell’una ora nell’altra vita di ciascuno di loro dando al testo un taglio da regia cinematografica che Elena Mazzocchi riesce a creare grazie alla sua padronanza del linguaggio filmico. Accanto alle vicende dei ragazzi, nel romanzo emergono anche le difficoltà degli adulti, soprattutto se genitori, di venire a patti con la vita. È quello che succede alla madre di Carlo che fa fatica ad accettare le fragilità del figlio. Elena Mazzocchi descrive una donna tormentata e stretta in una tensione creata dal contrasto tra vita desiderata, vita vissuta, e vita di cui ci si deve accontentare che cerca di tenere in piedi il suo traballante matrimonio. Carlo si rende conto che sua madre preferirebbe un figlio come Elia, il suo migliore amico. “Apparteneva alla schiatta degli studenti brillanti in tutte le materie, capaci di impadronirsi di idee e concetti e reinterpretarli in maniera personale, suscitando l’invidia dei compagni bravi ma anonimi. Seducente, sbruffone al limite della saccenteria, conquistava i professori e soprattutto le professoresse, eccitando in loro istinti sia di madre che di donna. Ma anche se ne era consapevole e appagato, qualche volta gli veniva il dubbio che si trattasse di un successo effimero: non era quello che i più definirebbero un bel ragazzo e non sapeva se la sua intelligenza si sarebbe mantenuta incandescente a lungo, permettendogli di attraversare la vita da vincitore” scrive l’autrice a proposito di Elia. Tuttavia, tutto cambia quando il ragazzo incontra Tina e Simone, una coppia che esercita su di lui una forte attrazione e lo trascina in una spirale di eccessi. Sullo sfondo si staglia la Roma di oggi e di sempre, abbracciata nella narrazione dal centro alle periferie, personaggio a pieno titolo del romanzo. La scelta di ambientare la storia nella Roma contemporanea aggiunge un elemento di attualità alla narrazione, facendo sì che il lettore si senta più partecipe delle vicende dei personaggi.
SINOSSI DELL’OPERA. La storia prende le mosse dal racconto di un’amicizia adolescenziale tra Carlo, Elia ed Helmi che si sono conosciuti a scuola, in uno dei migliori licei della capitale. Tuttavia le loro storie sono totalmente diverse, sia per la differente provenienza dei tre amici che per gli sviluppi che avranno le loro vite nel giro di poco tempo. Carlo è infatti il figlio della buona borghesia, Elia viene da una famiglia più modesta mentre Helmi è un italiano di seconda generazione. All’inizio del racconto, i tre ragazzi sono studenti brillanti e popolari nella loro scuola. Tuttavia, quando Elia incontra Tina e Simone, una coppia dal fascino ambiguo, viene trascinato in un vortice di alcol, droga e sesso. Le loro notti diventano infinite e trascorrono le ore a inseguire lo sballo per tutta la città. Carlo percepisce che ormai qualcosa non va tra lui e l’amico, ma è solo quando decide di seguirlo a una festa per cercare di recuperare il loro rapporto che la situazione precipita. Tina muore per overdose e il mondo di Carlo si sgretola. Il ragazzo si ritrova intrappolato in una spirale di depressione e smette di frequentare la scuola. Lascia anche la sua ragazza e trascorre le giornate recluso nella sua stanza, evitando di stare con gli altri. Le discussioni con sua madre, che proietta su di lui le sue aspirazioni per una carriera lavorativa di successo che lei non è riuscita ad avere, diventano sempre più frequenti. Arriva la maturità, ma Carlo non è in grado di affrontarla mentre Elia la supera brillantemente. Carlo si sente profondamente solo e incapace, tanto da decidere di acquistare una quantità di ansiolitici sufficiente per suicidarsi. Una mattina, dopo un tentativo inutile di tornare a scuola, ingoia le pillole una ad una. Per fortuna, si sente male prima di assumere una dose letale e si risveglia in ospedale, scampato per miracolo alla morte. Dopo un po’ di tempo, Elia va finalmente a fargli visita. Carlo potrebbe non guarire mai completamente, ma è sopravvissuto e, nel confronto finale con il suo ormai ex-amico, trova la forza di difendere le ragioni del suo essere diverso e “inadatto” al mondo.
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Elena Mazzocchi è nata a Firenze nel 1970 ma attualmente vive e lavora a Roma. Sin da giovane ha dimostrato una grande passione per la scrittura e il giornalismo che l’hanno portata ad intraprendere una carriera nel settore della comunicazione. Dopo aver completato gli studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’autrice ha conseguito infatti il diploma presso la Scuola di Giornalismo Lelio Basso. Durante la sua carriera, Elena Mazzocchi ha lavorato con importanti testate giornalistiche, case editrici e agenzie di stampa, come Libera, AdnKronos, Confcooperative, Palumbo e Giunti, con contributi sia per la carta stampata che per il web. Dal 2013 Elena Mazzocchi ricopre il ruolo di direttrice editoriale di “Fabrique du Cinéma” che rappresenta un punto di riferimento per i cineasti e i cinefili per le sue scoperte di nuovi talenti nel mondo dello spettacolo. Oltre a portare avanti i suoi impegni nel campo editoriale, Elena Mazzocchi si dedica anche al settore non profit concentrandosi principalmente sul tema della salute mentale.
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