Donatella Tesei “siamo al paradossale”
“Siamo all’assurdo, al paradossale. Una regione, l’Umbria, che vede 94 persone positive al coronavirus su una popolazione di quasi 900 mila abitanti, solamente 2 pazienti in terapia intensiva, una curva dei guariti in forte ascesa e quella del numero dei contagiati a picco, ma che viene incredibilmente indicata come una regione a rischio.
Perché? Perché tra gli indicatori utilizzati c’è il famigerato indice Rt che adotta un meccanismo di confronto dei numeri dei contagi settimanali che va a penalizzare proprio le regioni che sono nella fase di coda del contagio, che hanno numeri bassi in termini assoluti, ma che appaiono alti in termini percentuali”.
È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, in merito al monitoraggio del ministero della Salute e dell’Iss, l’Istituto Superiore di Sanità.
“Una formula le cui lacune, per chi vive come noi la fase di uscita dal contagio – sottolinea la presidente – sono evidenti”.
“Tra l’altro i nostri nuovi rari casi, ormai da 10 giorni ad un passo dallo zero, provengono da screening mirati che stiamo facendo proprio per evitare cluster”.
“Quello che sta subendo l’Umbria – rimarca Donatella Tesei – è un danno di immagine ingiusto per una regione che ha gestito in maniera virtuosa la Fase 1 e che è pronta a ripartire, proprio forte del suo sistema sanitario ed al numero dei contagiati.
A questo, tutti noi, dobbiamo dire no”.
“Ci dobbiamo battere – sottolinea – affinché l’immagine dell’Umbria sia tutelata e venga comunicata la situazione reale, quella che vede una terra dove il contagio è sotto controllo e che si presenta sicura per i suoi cittadini e per i turisti che vorranno raggiungerci.
In tal senso siamo in partenza con una campagna di comunicazione mirata.
Ma ogni umbro, con i mezzi a sua disposizione, può comunicare a tutta l’Italia la realtà di una terra bellissima, tranquilla e sicura”.
“Come Regione – rende noto -, abbiamo scritto al ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità per rivedere le modalità con cui viene formulato il giudizio sulla situazione delle regioni.
Un giudizio che non può prescindere da tutti i fattori, come il numero di contagi in rapporto agli abitanti, i posti ospedalieri occupati rispetto a quelli disponibili, l’eventuale presenza di focolai”.
“Non abbassiamo la guardia – conclude la presidente Tesei -, continuiamo a rispettare le regole, soprattutto del buon senso, quelle che hanno contribuito a fare della nostra regione una terra sicura.
E non permettiamo capovolgimenti della realtà”.