DANTE IN NARNIA PURGATORIO

Uno spettacolo di Riccardo Leonelli

DANTE IN NARNIA PURGATORIO  Uno spettacolo di e con Riccardo Leonelli

DANTE IN NARNIA PURGATORIO Uno spettacolo di e con Riccardo Leonelli

Il 4 Settembre alla Rocca di Narni

con Riccardo Leonelli,

Caterina Rossi,

Damiano Angelucci,

Stefano de Majo,

Emanuele Cordeschi,

Marialuna Cipolla,

Antonia Perleonardi,

Margherita Rinaldi,

Viviana Fabrizi e con la partecipazione di Aurora Assunti,

Gisella Celentano,

Miriam Cimarelli,

Agnese Laudizi,

Giacomo Lucci,

Giacomo Martinelli,

Vittorio Monarca,

Alessandro Pieramati

Regia Riccardo Leonelli

Musiche a cura di Marialuna Cipolla & Emanuele Cordeschi,

Scenografie Paolo Leonelli & Chiara Leonelli,

Costumi Marinella Pericolini,

Stoffe D&D Tessuti,

Audio S.S. Service,

Foto locandina Filippo Lupini, Luca Mannaioli. 

DANTE IN NARNIA PURGATORIO  Uno spettacolo di e con Riccardo Leonelli

DANTE IN NARNIA PURGATORIO Uno spettacolo di e con Riccardo Leonelli

 

Usciti dall’Inferno, Dante e Virgilio si ritrovano su una spiaggia deserta in cui tutto è quiete.

Dopo tanto orrore, i due poeti possono nuovamente godersi un’aria limpida e un cielo stellato che permettono loro di ristorarsi, prima d’intraprendere il nuovo viaggio che li condurrà fino ai giardini dell’Eden.

La Cantica è divisa in tre luoghi fisici: l’Antipurgatorio, dove Dante incontrerà Catone Uticense, Manfredi, Bonconte da Montefeltro, Pia de’ Tolomei; il Purgatorio vero e proprio, in cui le anime scontano pene sempre più lievi in quanto, salendo, si avvicinano a Dio; il Paradiso terrestre, dove il Poeta otterrà il tanto agognato incontro con Beatrice, che gli riserverà più di una sorpresa 

Come degnasti d’accedere al monte? Non sapei tu che qui è l’uom felice? rimprovera Bice a Dante nel XXX canto del Purgatorio.

In questi versi è sintetizzato tutto il significato della parola commedia. L’incontro con colei che ha mosso non il sole e le altre stelle, bensì il cuore, le viscere e le passioni di Dante non poteva risolversi in maniera più “comica”.

Sì, perché dopo avere sceso le terribili spirali dell’Inferno, scalato faticosamente la montagna del Purgatorio, attraversato il fuoco, abbandonato fra le lacrime il suo maestro Virgilio… ecco che Dante subisce la più grande invettiva femminile di tutta la storia della letteratura.

E china il capo.

In silenzio. Prima di essere purificato nelle acque dei due fiumi sacri per mano di Matelda.

La musica è la chiave di lettura della seconda cantica: nel Purgatorio tutto è musica: le anime, infatti, innalzano perpetuamente inni di lode a Dio, esprimendo – attraverso il canto – tutto quell’amore di cui si sono privati in vita e la cui mancanza ha serrato loro (temporaneamente) le porte del Paradiso.

Certamente il Purgatorio è un percorso in salita in ogni senso: fisico e metaforico, è una sfida che presenta enormi asperità e punti oscuri, ma se c’è una cosa certa è che il Purgatorio siamo noi.

E cosa c’è in noi di alieno all’umano?

Quale universo è più intrigante, profondo, contraddittorio, terribile e meraviglioso di quello racchiuso in noi stessi?

RADIO INCONTRO 

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