“Il Decreto”:
A Terni il 14 Maggio al Teatro Secci
“Il Decreto“, l’opera, fortemente contemporanea, nasce per raccontare attraverso una narrazione di contesto un’importante vicenda che ha scosso il nostro Paese e che ha innescato un esemplare movimento spontaneo di opinione pubblica, capace di svilupparsi al di fuori delle ordinarie dinamiche politiche e sociali.
Con l’inizio del racconto ci si sposta indietro nel tempo: è il 2009, due figure di donne coraggiose anticipano e precorrono i tempi in una visione lucida e competente.
Con loro si avvia la narrazione volta a rafforzare, in tutto il suo sviluppo e fino ai nostri giorni, l’importanza del progresso e della scienza, quest’ultima umile interrogante della realtà che da sempre è la luce dei popoli.
Mai in disaccordo con le conquiste scientifiche anzi, apertamente pro scienza, sempre nel rispetto di una lettura degli accadimenti supportata da documentazione e dal rigore narrativo, l’opera è un intreccio di fatti e accadimenti che non sfiorano argomentazioni tecniche o mediche ma che ricostruiscono quello che è stata la storia di un decreto, il decreto “Lorenzin”.
Non un decreto qualsiasi, ma un decreto definito anticostituzionale e illegittimo da una delle personalità che più rappresenta il simbolo della giustizia, il giudice Ferdinando Imposimato.
Lo stesso strumento normativo che da una parte dovrebbe garantire i diritti dei cittadini è in questo frangente in grado di piegare il diritto di libertà dei medesimi nello scegliere consapevolmente in merito alla salute dei propri figli, provocando preoccupazione e disorientamento nelle famiglie italiane.
Così in un quadro composito, i fatti del passato tornano prepotentemente come attualità suggerendoci una via interpretativa, svelata dalla costruzione narrativa raffinata e profonda di David Gramiccioli, per dare corpo e significato alla necessità di difendere il nostro ruolo di uomini, di genitori e di cittadini.
L’opera “Il Decreto” è uno strumento di riflessione per tutti coloro che avranno, in coscienza, l’interesse a darsi una risposta, non del tutto scontata, che anche la salute, prima di essere tradotta in articoli di legge, è un diritto che deve essere garantito a tutti, indistintamente.
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