In una cornice unica una grande serata di musica
Da dove cominciamo?
Dalla splendida ambientazione dell’Auditorium San Domenico? Dalla presenza scenica e dalla voce di Luca Barbarossa? A Roma, da lui tanto amata, direbbero: “La voce de Luca è… ‘na Spada”, forte unica, d’acciaio, bella.
Sabato 17 marzo: Corso Cavour, Piazza San Domenico… l’auditorium è ad un passo. Locali, bar, piccole taverne. Giovani che cantano e si inseguono scalmanati, coppie che camminano mano nella mano, profumo di caffè. La nostra Umbria, di sera.
Athanor Eventi ha incastonato questa tappa del Tour “Roma è de tutti” all’interno di “Live in Umbria” e non possiamo che ringraziarli.
Il palco incastonato sul fondo dell’auditorium è essenziale nella scenografia, predisposto per 4 musicisti più Luca che se ne sta seduto in centro, con al suo fianco le sue fidate amiche chitarre, e non si alzerà da li… se non per bere un sorso d’acqua giusto nel finale, prima del Bis
Si accendono le luci e… “Passame er sale”
Si parte dalla canzone di Sanremo, il suono esce pulito equilibrato, nonostante la location non sia facile per i tecnici del suono, impeccabili, complimenti. Luca e la sua voce, gli altri maestri accanto che gli danno il giusto supporto, batteria, fiati e tastiera, chitarra elettrica, basso.
Siamo dentro la prima parte della tournée teatrale “Roma è de tutti”
I brani arrangiati in modo originale ed impeccabile con dentro tutta l’anima e lo spirito romano, scanzonato, sagace, con la piccola morale, tagliente a volte, che alla fine del pezzo ti stimola una piccola riflessione, in genere sulla vita, seppur con leggerezza.
Fra gli altri: “La dieta”, “La pennica”, “Tutti fenomeni”, “La mota”, “Se penso a te” piccoli quadri di un vivere romano, descritti nella grande tradizione della canzone popolare, melodica, che grandi interpreti ha avuto: Gabriella Ferri, Manfredi, Petrolini… lo stesso Califano di “L’ultimo amico va via”.
Non possiamo che ringraziare Luca Barbarossa
Per la scelta coraggiosa forse, ma oltre ogni modo importante del dialetto, perché Roma è un patrimonio dell’umanità e qualcuno che la canti ci vuole! Il dialetto è una lingua, di fratellanza, di inclusione, di tolleranza come ci racconta nel brano “Madur” (Morte Accidentale Di Un Romano) che narra di un ragazzo pestato da coetanei razzisti, solo perché di colore, salvo scoprire poi che lui, tra tutti, era l’unico romano di nascita… le famose seconde e terze generazioni di immigrati.
Lo spettacolo ci regala anche due chicche, due poesie narrate dallo stesso Luca Barbarossa, una ci racconta di una famiglia particolare, l’altra addirittura del “Padre Eterno”… ma non sveliamo oltre.
L’album “Roma è de tutti” contiene canzoni scritte da Luca e arrangiate da Maurizio Mariani e Francesco Valente. Unica eccezione è “Via da Roma” il cui testo fu scritto, quasi trenta anni fa, dal regista scomparso Luigi Magni e musicato dallo stesso Luca. “Via da Roma” è un inno a quella città che i romani dopo un po’ maledicono, perché viverci non è semplice… ma che poi accoglie in un caldo abbraccio, quasi tutti i romani, prima o poi, tornano a casa.
Il disco si avvale di due partecipazioni: Fiorella Mannoia, nella canzone manifesto che da il titolo all’album “Roma è de tutti” e Mannarino, proprio in “Madur” di cui sopra.
Si passa alla seconda parte
Luca ripercorre la sua vita ed apre con “Roma spogliata” il brano che lo lanciò appena 19enne dal palco di Sanremo, e che ora da giovane 56enne canta con immutata forza.
Piccoli aneddoti della sua vita, il successo, il periodo di scarsa vena artistica che lo portò a tornare a suonare nei locali romani, e poi… “Via Margutta” che lo riportò in auge! Segue l’impegno sociale con “L’amore rubato”, brano del 1988, si prosegue con “Come dentro un film”.
Luca improvvisa, ritorna a parlare della sua vita e di Roma.
Il rapporto con il nonno, la sua Via Margutta che ospitava gli Atelier degli artisti pittori conosciuti in tutto il mondo. Un caldo abbraccio che accoglie tutti gli spettatori dell’Auditorium, giunti al fine a decretare un grande e meritato applauso all’artista che ha saputo intrattenere, per più di due ore di spettacolo, con naturalezza, spigliatezza e amore.
Il carattere, la voce, la personalità…
E mettiamoci, perché no, l’esperienza radiofonica più che decennale in Radio 2, gli hanno permesso di tenere la serata come un mattatore di gran livello, oltre che a emozionare.
Al bis si riparte da “Passame er sale” cantata come un grande karaoke, con il video che passa alle sue spalle in grafica, anche quella curata in modo impeccabile.
Tutti a chiedere l’autografo sulla copia del disco, a rubare foto al cantante, e… tante fan a scandire in coro “Luca, Luca, Luca, Luca”… e si… “Roma è de tutti” e pure tu Luca.
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