La primavera, purtroppo o per fortuna, dovrà momentaneamente farsi da parte perché da lunedì 23 marzo assisteremo ad un ritorno dell’inverno in grande stile.
Sono ormai numerosi giorni che i principali modelli previsionali continuano a reiterare una configurazione tipicamente invernale, ovvero la retrogressione di una massa d’aria molto fredda, di origine continentale, dai Paesi dell’est verso l’Italia.
La cosa paradossale è che la situazione meteorologica a cui stiamo andando incontro, rappresenta l’ingresso freddo più intenso di tutta la stagione invernale e questo ci dice due cose:
1. come la stagione invernale quest’anno abbia completamente latitato a causa di un vortice polare molto chiuso su se stesso e restio agli scambi meridiani.
2. che il vortice polare si sta progressivamente destabilizzando e lo farà ancor più, come ovvio che sia, a partire dal mese di aprile. Questo potrebbe lasciar presagire una primavera fredda e instabile? staremo a vedere.
Tornando a noi va detto che la traiettoria esatta del nocciolo freddo non è stata ancora tracciata con certezza e che delle piccole variazioni della stessa potranno fare la differenza, localmente parlando.
Quello che ormai è assodato è che il calo termico ci sarà e il freddo lo avvertiremo tutti, in modo particolare le regioni centrali e quelle settentrionali; resterà invece da capire dove e quando potrà nevicare. In questi casi in pole position c’è sempre il versante Adriatico per quanto concerne la neve, ma bisognerà fare attenzione anche agli eventuali sconfinamenti su Umbria, Lazio e Toscana, al momento non prevedibili vista l’incertezza circa la traiettoria del blocco freddo in quota.
Quanto potrebbe durare?
Molto probabilmente il freddo ci accompagnerà per 4-5 giorni, ragion per cui la prossima settimana potrebbe essere quasi interamente monopolizzata da questa irruzione fredda.
Detto questo non resta che valutare i prossimi aggiornamenti e trarre le dovute conclusioni. Per far questo ci diamo tutti appuntamento al prossimo editoriale, che si occuperà di analizzare nel dettaglio l’evolversi della situazione.
Comprendiamo come questa irruzione fredda arrivi in un momento non molto felice per la nostra penisola, ma ci auguriamo che possa rappresentare un motivo ulteriore per rimanere a casa.
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