“Vertigo. La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock al Politeama il 2 e 3 dicembre in versione restaurata
Il 2 e 3 dicembre al City Plex Politeama verrà proiettata la versione restaurata di uno dei film più citati, saccheggiati, visti dell’intera storia del cinema, “Vertigo. La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock.
Ad introdurre la visione del film, che è distribuito dalla Cineteca di Bologna, sarà, entrambe le sere, alle ore 20:45, l’associazione Sentieri del Cinema.
Il film, che nel 2018 ha compiuto 60 anni, era il preferito del suo autore, che non si capacitò mai del suo modesto risultato al botteghino.
Era un film troppo moderno, onirico, cupo e ossessivo per il pubblico del 1958, ma la storia del cinema ha finito per dare ragione al maestro. La fama del film è cresciuta vertiginosamente negli anni, tanto che nel 2012, inaspettatamente, ha scalzato, dopo decenni di dominio incontrastato, “Quarto potere” di Orson Welles dal podio di miglior pellicola di sempre nella classifica della prestigiosissima rivista “Sight & Sound”.
Interpretato da James Stewart e Kim Novak, all’apice espressivo delle loro carriere, “Vertigo” gode anche di una eccezionale partitura musicale del maestro Bernard Hermann, uno dei geni incontrastati del suono hollywoodiano (“Psycho”, “Taxi Driver”, “Quarto Potere”, “Fahrenheit 451”, “La Sposa in nero”) e dei titoli di testa grafici di Saul Bass, praticamente l’inventore della motion graphic.
Come pochi altri film, “Vertigo” merita e pretende il grande schermo; girato in vistavision con un magnifico technicolor, è il film che ha insegnato a intere generazioni di registi come usare il colore in funzione simbolica e spettacolare. Quando il protagonista Scottie, dopo aver costretto Judy a vestirsi e truccarsi come la scomparsa, amatissima, Madeleine, la vede avanzare, incorniciata da un’onirica, espressionista luce verde che la rende letteralmente un fantasma, lo schermo esplode di luce. Un’esperienza imperdibile per qualunque appassionato, da godersi in sala come un rituale dal sapore antico.
Innumerevoli le invenzioni di regia, destinate a fare scuola: una su tutte, per dare al pubblico la sensazione di vertigine che prova James Stewart, Hitchcock girò delle inquadrature in soggettiva che combinavano uno zoom in avanti con una carrellata all’indietro