Sette performers per Play

uno dei più grandi successi internazionali della compagnia Kataklò

Sul palco del teatro Lyrick il prossimo 25 gennaio

Sette performers per Play uno dei più grandi successi internazionali della compagnia Kataklò Sul palco del teatro Lyrick il prossimo 25 gennaio

Sette performers per Play uno dei più grandi successi internazionali della compagnia Kataklò Sul palco del teatro Lyrick il prossimo 25 gennaio

 

Arriva sul palco del teatro Lyrick di Assisi, nell’ambito della stagione “Lo spettacolo al centro”, il prossimo 25 gennaio (ore 21.15), uno dei più grandi successi internazionali della compagniaKataklò, “Play”, che torna a grande richiesta nei teatri italiani dopo quasi 10 anni di tour mondiali di grande successo.

L’inconfondibile stile visionario della coreografa Giulia Staccioli, fondatrice e coreografa della compagnia dal 1995, è al centro dell’assoluta spettacolarità di Play, show simbolo della compagnia che ha entusiasmato la critica e il pubblico dei cinque continenti.

Appositamente ideato nel 2008 per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi della Cultura di Pechino su invito del Ministero della Cultura cinese con l’alto patrocinio del Ministero per gli Affari esteri, dell’Istituto Italiano di cultura e dell’Ambasciata italiana, nell’estate del 2010 “Play” è stato protagonista di un lungo e prestigioso tour in Brasile toccando 12 tra i maggiori palcoscenici del paese come quelli del Teatro Alfa di San Paolo, del Teatro Municipal di Rio de Janeiro realizzando sold out prestigiosi e affermando il valore e la fama della Compagnia Kataklò in Sud America.

 

Sette performers per Play uno dei più grandi successi internazionali della compagnia Kataklò Sul palco del teatro Lyrick il prossimo 25 gennaio

Sette performers per Play uno dei più grandi successi internazionali della compagnia Kataklò Sul palco del teatro Lyrick il prossimo 25 gennaio

Nel 2012 e nel 2017 lo show conquista il pubblico e la critica del Nord Europa e della Germania per tornare di nuovo in Brasile nell’estate 2016 in occasione delle Olimpiadi di Rio.

Play è stato definito “una scossa dell’anima”, strutturato in quadri, ha la capacità di inghiottire lo spettatore in un incantesimo ipnotico e immaginifico. Intuizioni geniali alludono al mondo acquatico di creature fantastiche che guizzano come sirene immerse in atmosfere lunari. A tratti le coreografie virano inaspettatamente nell’ironico senza mai perdere però la loro poetica evocativa. I sette performer in scena giocano a costruire storie attraverso oggetti di uso comune che diventano strumenti per sperimentazioni beffarde o drammatiche: biciclette, una porta da calcio, una racchetta da tennis, palloni, occhiali e scarponi da sci, affreschi di sport che pulsano nel nero del palcoscenico ed esplodono in mille forme e colori. L’ordine delle cose si perde e si ricrea attraverso la sensibilità e l’ironia della coreografa che, senza perdere la consapevolezza della fatica e dei sacrifici che si celano dietro ad ogni successo sportivo, non smette di giocare offrendo diversi livelli di lettura allo spettacolo. Cartoline di sport da luoghi ed epoche lontani. Ci sono immagini e suoni di Play che rimangono nella memoria. Visioni e variazioni capaci di cogliere nuove sfumature di discipline finalmente libere dalla tensione della competizione. Un’entusiasmante alchimia tra l’energia dirompente del gesto atletico e l’armoniosa intensità della danza. L’ironia che traspare è a tratti irriverente ma sempre vivace e accattivante e il tutto è visto, vissuto e reinterpretato con un tratto coreografico nuovo, non facilmente classificabile. L’eleganza del movimento si vena di follia, il corpo raggiunge limiti lontani sovvertendo ogni regola. Una forma d’arte nuova e universale che coinvolge e stupisce con un linguaggio semplice e comprensibile oltre ogni confine culturale, linguistico, generazionale. Corpi di danzatori che giocano e creano, sfidano e sperimentano. L’uomo viene visto attraverso i propri stessi limiti. Il traguardo raggiunto è una meta sudata. Il podio una conferma della passione e della dedizione. Ali di una libertà spesso celata ma sempre ambita. Libertà che sola permette all’uomo di narrare anche attraverso il gesto atletico la propria storia. La raffinata colonna sonora, appositamente realizzata dal noto compositore Ajad, crea un filo conduttore musicale saldamente connesso allo sviluppo dello spettacolo, sostenendone la forza evocativa; mentre gli splendidi costumi valorizzano le coreografie, di cui il disegno luci coglie ogni riflesso. Elementi questi di una spettacolarità che raccoglie gli entusiasmi di un pubblico vasto e internazionale e dalla quale è difficile rimanere immuni.

Info: ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli, interpreti Compagnia Kataklò, direttore tecnico Marco Farneti, musiche Ajad, responsabile di produzione Daniela Bogo, produttori esecutivi Claudio Corticelli e Antonio MiIiani, tour manager e addetto stampa Desirée Colarusso, management Emanuela Frassinella, promozione e distribuzione Progetti Dadaumpa s.r.l.

Crediti fotografie: Renato Mangolin

Info e prenotazioni:  www.teatrolyrick.com – 075 804 4359 (dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30)

Ufficio stampa Zona FrancaFrancesca Cecchini

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