A Comìc Club è in arrivo il nuovo spettacolo di Alessandro Gori

Il 12 maggio al Rework, tra racconti inediti o appena tolti dall’involucro,

lo “Sgargabonzi” porterà

“Confessioni di una coppia scambista al figlio morente”

“Sgargabonzi”  “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente”

“Sgargabonzi” “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente”

Alessandro Gori, creatore della pagina “Lo Sgargabonzi” seguita oggi da circa 40.000 utenti, protagonista del prossimo appuntamento in cartellone per Comìc Club a Perugia, format di stand-up comedy, ideato da Comìc e Rework Club, in collaborazione con Radiophonica e, anche quest’anno, della prestigiosa collaborazione di The Comedy Club.

 

“Sgargabonzi”  “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente”

“Sgargabonzi” “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente”

 

Il prossimo 12 maggio alle 21 lo stand-up comedian salirà sul palco del Rework con Confessioni di una coppia scambista al figlio morente, espansione in 3D dell’omonimo libro uscito l’8 marzo per Rizzoli Lizard. Tragicamente divertente, amaro come una tavoletta di catrame finissimo, tassativamente non consolatorio: il nuovo spettacolo di Gori non è più cronaca di un disastro in fieri, ma la constatazione amichevole dopo la bomba al plutonio. Sul filo di racconti inediti o appena tolti dall’involucro, tra tempeste di citochine e i consigli per la casa di Damiano David, insalate russe sepolte e virologi trasognati e amanti del prog, euroconvertitori bluastri e Sandra Mondaini, Gori ci nasconde le bussole e invita nella nebbia definitiva, dove i gelati della nostra infanzia vanno a morire e la conta delle monete rimaste restituisce un totale sempre diverso. Fustigare costumi, a pensarci bene, era solo l’ennesimo esercizio di stile: meglio sedersi a rilucidare il cerchio perfetto di un’esistenza pre-entropia, nel dubbio che già domani non rimanga che un anello di fumo.

Alessandro Gori non somiglia a nessun’altro, fuori da ogni stile e categoria, non ama mostrarsi in video e non chiedetegli il perché, si riconosce per il timbro inconfondibile della sua voce, per i suoi contenuti provocatori e il suo umorismo nero. Nasce e abita nelle campagne della Val di Chiana, ha studiato Psicologia a Firenze, laureandosi con una tesi sulla internet addiction, appassionato di giochi da tavolo, in particolare quelli di Reiner Knizia e di fumetti, “soprattutto bonelliani” (“Lo Sgargabonzi” è il nome di una delle carte del Mercante in Fiera disegnate da Jacovitti). Gioca con nomi, marche, prodotti, personaggi che sono entrati a forza nel nostro immaginario, attraverso i media e li centrifuga insieme creando gag, storie, e sketch dai contorni astratti. A suscitare il riso è spesso la totale mancanza di empatia, tutto intriso di uno humor surreale, a tratti estremo.

Prevendite aperte su DiyTicket

 

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