PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO AL CIMITERO DI TERNI. PRESENTE  IL SINDACO LATINI

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

Mons. Piemontese: “Migliaia di persone sono morte nell’anonimato e senza conforto…vogliamo ricordarle tutte, insieme a coloro che non hanno potuto salutare i loro cari” 

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

In comunione con tutti Vescovi d’Italia venerdì 27 marzo, il vescovo Piemontese si è recato al Cimitero civico di Terni per un momento di raccoglimento, preghiera e benedizione, “intendendo così affidare al Padre tutti i defunti di questa pandemia, manifestare la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore e ricordando in particolare nella preghiera i defunti del territorio della Diocesi, per i quali non è stato possibile celebrare il funerale”.

Con il vescovo hanno pregato il cappellano del cimitero di Terni, padre Mario Lendini, il diacono Daniele Martelli e il sindaco di Terni, Leonardo Latini, che si è unito a questa preghiera a nome proprio e in rappresentanza di tutta la cittadinanza nel gesto di vicinanza a quanti sono nel dolore.

La preghiera e cominciata davanti ai cancelli del cimitero, quindi il piccolo corteo è entrato percorrendo il viale principale  dove il vescovo ha benedetto le tombe estendendo la benedizione a tutti i defunti lì presenti.

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

PREGHIERA SOLITARIA DEL VESCOVO

“In questi giorni una tragedia si è abbattuta sull’Italia e sul mondo intero – ha detto il vescovo Piemontese -.

Migliaia di persone sono decedute nell’anonimato e senza conforto, tante altre persone non hanno potuto salutare i loro cari, dare loro il conforto religioso e l’ultimo saluto.

Noi vogliamo ricordarli tutti indistintamente, uno ad uno, così come sono davanti al Signore.

Vogliamo rendere onore alle loro persone, e mi auguro che il Signore voglia dare una carezza a tutti i familiari che hanno perso i loro cari, ai nostri concittadini, agli abitanti della nostra diocesi, come conforto e consolazione, in attesa della resurrezione.

Dinanzi le tombe dei nostri defunti, ci troviamo vivi tra i viventi: dalla vittoria di Gesù risorto sulla morte noi riceviamo la speranza che le tombe si apriranno, che nessuno sarà più prigioniero della terra; nel ricordare tutti i nostri cari, noi vogliamo proclamare che c’è una luce oltre le tenebre, che c’è una vita oltre la morte

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