Il mio nome era Bufalo Bill

Vittorio Merlo

Il mio nome era Bufalo Bill Vittorio Merlo

Il mio nome era Bufalo Bill Vittorio Merlo

Esce il nuovo singolo di Vittorio Merlo in omaggio a Francesco De Gregori.

Il mio nome era Bufalo Bill in tutte le radio e online dal 4 Marzo.

È un omaggio dichiarato a Francesco De Gregori il nuovo singolo di Vittorio Merlo, cantautore italiano in Lussemburgo, bibliotecario per 35 anni tra le biblioteche pubbliche milanesi, l’Università Bocconi e la Corte di giustizia europea.

Il mio nome era Bufalo Bill è un gioco di citazioni di versi estratti da venticinque diverse canzoni di Francesco De Gregori che compongono un collage che va a creare una nuova canzone che ha una sua musica, struttura e storia indipendente: un omaggio al personaggio musicale che più ha ispirato Vittorio nella sua adolescenza e crescita musicale.

La copertina del CD richiama esplicitamente la grafica della copertina di Bufalo Bill di De Gregori e nel video, volutamente semplice e amatoriale, scorrono le edizioni in vinile degli album contenenti le canzoni dalle quali Vittorio ha estratto i versi per comporre il suo nuovo singolo.

L’idea è nata seguendo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto per molti anni De Gregori con gli autori della canzone Zingara, vincitrice del Festival di Sanremo del 1969 e interpretata da Iva Zanicchi e Bobby Solo.

De Gregori citò esplicitamente la canzone nel suo brano Prendi questa mano Zingara, pubblicato nel 1996 all’interno dell’album Prendere e lasciare.

Ne nacque una causa per plagio intentata dagli autori di Zingara che terminò dopo quasi vent’anni dando ragione al cantautore romano, stabilendo che non aveva commesso un reato di plagio ma citato esplicitamente la canzone come una sorta di omaggio.

Vittorio si appassionò molto al tema e rileggendo l’intervista a De Gregori apparsa sul Fatto Quotidiano del 19 febbraio 2015 gli venne l’idea di rendere omaggio a De Gregori con un brano composto appunto da citazioni del Principe.

De Gregori nell’intervista riferendosi alla prima sentenza che inizialmente l’aveva condannato per plagio disse:

“la musica, al pari di altre forme d’arte, è un continuo gioco di citazioni e recuperi. Mi sembra che l’ordinanza contraddica una linea di tendenza culturale significativa di questi ultimi decenni. Sarebbe come se la Campbell’s avesse impedito ad Andy Warhol di riprodurre la famosa lattina della minestra nelle sue celebri e straordinarie opere”.

Come nelle sue ultime produzioni degli anni recenti, Vittorio Merlo ha realizzato la canzone avvalendosi della preziosa collaborazione di Riccardo Zappa che ha suonato e arrangiato il brano.

Nell’edizione digitale la canzone è pubblicata in un EP contenente altri sei brani di Vittorio fino ad ora assenti dalle piattaforme on line:

La ballata del Sindaco Pescatore (versione acustica),

Sabato del Villaggio,

Le Parole,

Dopo la Retata del Velodromo,

Firuli Firula,

La Luna splende.

Vittorio Merlo ha lavorato dal 1982 al 2018 come bibliotecario prima a Milano e poi in Lussemburgo.

Come cantautore ha pubblicato cinque CD (Ho sognato Bruno Vespa, Aicha.it, C’è ancora tempo,

La Ballata del Sindaco Pescatore, Tu ancora m’innamori) e tenuto diversi concerti in Italia e in Europa.

Ha coniugato la sua attività professionale di bibliotecario con la passione per la canzone d’autore che l’ha portato di frequente a esibirsi in concerti e rassegne musicali in Italia e in Europa unendo la forma musicale alla letteratura e alla cultura.

Nel 2018 è uscita su iTunes e le altre piattaforme musicali una raccolta di 22 canzoni pubblicate in vent’anni di carriera intitolata “Amando la Ferrari Sognando Bruno Vespa”.

Da settembre del 2018 ha cessato la sua attività di bibliotecario per dedicarsi principalmente alla musica, alla famiglia e al suo benessere.

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