“Il digiuno dell’anima: una storia di anoressia” (Casa Editrice Kimerik) di Maria Vittoria Strappafelci

"Il digiuno dell'anima: una storia di anoressia"

“Il digiuno dell’anima: una storia di anoressia”

Un libro per celebrare la giornata nazionale dei disturbi alimentari 

“Il digiuno dell’anima” è una vera e propria testimonianza del drammatico problema dell’anoressia e nello stesso tempo un esempio di speranza per tutti coloro che ne affrontano il suo terribile iter, a volte arrivando a ben più tragiche conseguenze.

Alessandro De Gerardis Rai:

“Quella perfida vipera si era impossessata completamente della mia vita”.

La “perfida vipera” è il nome con cui la protagonista di questa storia di vita, raccontata in prima persona, definisce l’anoressia.

Una malattia debilitante, apparentemente inesistente, in grado di distruggere gli affetti e di divorare paradossalmente il proprio ego.

Il libro di Maria Vittoria, è un lungo viaggio attraverso il tunnel del tormentato rapporto tra l’io e il cibo, che diventa il campo di battaglia di una guerra lunga ed estenuante, dove la mente non risparmia colpi bassi, sferrati anche sul piano estetico oltre che psicologico.

Perché il vero problema dell’anoressia “è fondato sull’apparenza che ci cuciamo addosso, o che gli altri ci attribuiscono, mentre non riusciamo a vederci come in realtà siamo”.

Nella seconda parte del libro, dopo una prolungata e dura terapia, l’autrice narra come si rapporta con la realtà e come si impara a reinventarsi, mettendosi alla prova per scoprire le vere risorse interiori e le proprie capacità di rinascita lontano dal paese, affrontando la grande città, con tutte le sue insidie e gli imprevisti della vita di tutti i giorni.

“Il digiuno dell’anima” è una vera e propria testimonianza del drammatico problema dell’anoressia e nello stesso tempo un esempio di speranza per tutti coloro che ne affrontano il suo terribile iter, a volte arrivando a ben più tragiche conseguenze.

Maria Vittoria Strappafelci nasce a San Lorenzo Nuovo (Viterbo) il 23 agosto 1971.

Indirizzata nel settore dell’alta moda e della creatività, consegue il diploma di Stilista, Figurinista, Modellista, Sarta e Truccatrice, facendo poi varie esperienze nelle grandi sartorie dei più famosi stilisti italiani, realizzando per conto proprio una collezione di abiti prestigiosi e di alta qualità.

Maria Vittoria ha un lungo periodo dove non vede più la luce del sole attraversando il tunnel buio dell’anoressia, dalla quale ne esce vittoriosa dopo un percorso fatto all’interno di se stessa nella profonda conoscenza della sua personalità.

In questa parte molto importante della sua vita trova nella scrittura una forma di terapia per esternare Il dolore e il suo disagio portando la pubblicare un libro dove si racconta in prima persona narrando la sua triste vicenda e la sua rinascita alla vita intitolato “Il digiuno dell’anima: una storia di anoressia” (Casa Editrice Kimerik).

Nel corso del nuovo cammino si rimette in discussione con se stessa e pubblica il suo secondo libro: “La mia vita in un pensiero” (Casa Editrice Kimerick).

Un testo ricco di pensieri, aforismi, frasi sulla vita, sull’amicizia e sui valori in cui lei crede fermamente.

“Senza te… diario a mio padre” è la sua terza pubblicazione.

Un libro intenso di lettere che lei scrive ogni sera a suo padre nei primi tre mesi che gli è venuto a mancare, dando voce e parole al suo dolore, aiutandola ad elaborare meglio una dipartita che spesso, nella maggior parte dei casi, dentro la propria anima, è difficile da accettare.

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