Herbert Schuch

Beethoven, come vorrebbe…Beethoven Per il sesto appuntamento di concerti dell’Associazione Filarmonica Umbra

 Beethoven, come vorrebbe…Beethoven Per il sesto appuntamento di concerti dell’Associazione Filarmonica Umbra

Herbert Schuch

Terni ha potuto di nuovo applaudire Herbert Schuch, uno dei più acclamati pianisti a livello mondiale, scoperto e lanciato dalla giuria internazionale del Concorso Casagrande, che lo consacrò giovanissimo vincitore nel 2004.

 Beethoven, come vorrebbe…Beethoven Per il sesto appuntamento di concerti dell’Associazione Filarmonica Umbra

Herbert Schuch

In un programma integralmente beethoveniano (Quattro sonate per pianoforte, di epoca e carattere diversificati), Schuch ha coinvolto un pubblico di appassionati, con una musica ben conosciuta, ma, nota dopo nota, sempre più inspiegabilmente inesplorata e nuova.

Una serata di pura bellezza.

Quando c’è chiarezza di pensiero, c è anche chiarezza e semplicità espositiva.

Herbert Schuch

Herbert Schuch

Ogni singolo suono assumeva caratteristiche quasi “antropomorfe”: un cuore pulsante, personalità, sentimento, afflato ed emozioni che andavano al di là della semplice vibrazione e percezione sonora.

Un’inesauribile tavolozza di colori, mille sfumature agogiche e dinamiche: dagli splendidi bassi albertini asciutti, interlocutori ed enigmatici, ai ritmi puntati nervosi e scattanti, ai trilli doppi, quasi fruscii d’ali, alle “melodie infinite”, liriche, ma senza aloni o sbavature, scevre di sedimentazioni e stereotipi esecutivi, oleografici o di maniera.

Herbert Schuch

Herbert Schuch

E il pubblico se ne è accorto, sospeso, per tutto il tempo, in un’apnea senza fine.

Perché, se in vita Beethoven suonava in altro modo, ora suona certamente così.

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