Condanna nei confronti delle azioni militari russe e solidarietà al popolo ucraino

Condanna nei confronti delle azioni militari russe e solidarietà al popolo ucraino

Condanna nei confronti delle azioni militari russe e solidarietà al popolo ucraino

 

sono espresse dal gruppo provinciale di minoranza  “Nuova Provincia Terni” in un ordine del giorno nel quale chiedono anche azioni di contrasto all’iniziativa bellica russa.

Questo il testo dell’ordine del giorno firmato da Daniele Longaroni, Luciano Conti e Federico Pasculli.

“L’Umbria, da sempre terra di dialogo e di pace, deve essere tra le prime promotrice di azioni coordinate con il resto delle istituzioni nazionali, per richiedere che i principi di pace e di rispetto dei diritti umani muovano ogni azione politica;

-L’Umbria è la terra di San Francesco d’Assisi e di Aldo Capitini, due persone che in tempi e modi diversi hanno dato un contributo straordinario alla crescita dell’umanità e alla diffusione della cultura della pace e della fratellanza tra i popoli nel mondo. Due personalità che, insieme a San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa, fanno del nostro territorio un luogo unico al mondo.

E’ qui che si sono celebrati gli Incontri mondiali delle religioni e le Giornate mondiali per la pace promosse dal 1986 da Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco. E’ qui che lo stesso Papa Francesco ha scelto di firmare la nuova importante Enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale oltre a ispirarsi a San Francesco nella sua enciclica Laudato Sì sulla custodia del creato e la cura della casa comune. Ed è sempre qui che, da oltre 60 anni, centinaia di migliaia di persone arrivano per partecipare alla Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità.

– nella serata del 21 febbraio 2021 in un discorso trasmesso in diretta, il Presidente della Federazione Russa Putin ha definito l’esistenza dell’Ucraina come una “finzione” e ha annunciato il riconoscimento da parte della Russia dell’indipendenza delle due autoproclamatesi “Repubbliche Popolari” di Donetsk e Luhansk, riconoscimento avvenuto poco dopo la diretta con la firma di due decreti nei quali la Russia si impegna ad inviare proprie truppe in questi territori;

– nella notte tra il 21 e il 22 febbraio le forze militari regolari russe sono entrate nei territori delle due auto proclamati delle “Repubbliche Popolari”;

– nelle prime ore della giornata del 24 febbraio, la Russia ha avviato operazioni militari in alcune aree dell’Ucraina, operando bombardamenti su aeroporti e in alcune città ad est del confine ucraino, attacco che è seguito alle dichiarazioni del Presidente russo Putin che invitava la popolazione ucraina alla resa;

– vengono testimoniati anche eventi aggressivi ed esplosioni nella città di Kiev, che hanno portato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleb a definire le operazioni come «un’invasione su larga scala», poiché gli attacchi non sono stati limitati  alle regioni dell’Est sotto il controllo dai separatisti filorussi;

– questi atti rappresentano una chiara escalation politico-militare che si aggiunge a quanto già successo in Georgia nel 2008 e nella stessa Ucraina nel 2014, quando a seguito dell’occupazione militare, la Russia annesse unilateralmente la Crimea;

– dopo l’invasione russa del territorio sovrano dell’Ucraina, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato l’interruzione di tutti i contatti diplomatici con la Russia e ha invitato tutti i cittadini che ne sentissero l’esigenza a unirsi all’esercito ucraino;

RICORDATO CHE

– col riconoscimento dell’indipendenza dei due territori e l’invio di forze armate regolari, la Russia ha infranto il diritto internazionale e ha unilateralmente interrotto il percorso diplomatico ed internazionalmente riconosciuto dei c.d. “Accordi di Minsk” siglati il 5 settembre 2014;

– l’invasione russa dei territori ucraini è a tutti gli effetti, secondo i principi di non ingerenza e non belligeranza della comunità internazionale, un atto di aggressione, così come definito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (risoluzioni sulle relazioni amichevoli tra Stati del 1970 e nella definizione di aggressione del 1974) che qualifica come aggressione, tre le altre, la violazione di frontiere internazionali, se implicante la minaccia o l’uso della forza, l’invasione, l’occupazione militare e il bombardamento del territorio di un altro Stato;

CONDANNA

– le azioni della Russia, giudicandole come une chiara violazione del diritto internazionale e della sovranità dell’Ucraina;

ESPRIME

– piena solidarietà al popolo ucraino e sostegno allo stato ucraino nella difesa della propria sovranità internazionalmente riconosciuta;

– la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa;

IMPEGNA
LA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

– A testimoniare presso il Governo la necessità di una forte risposta, coordinata e promossa dall’Unione Europea e degli organismi internazionali di cui l’Italia fa parte, chiedendo a istituzioni nazionali, Stati membri e UE di impegnarsi in ogni iniziativa di contrasto all’aggressione affinché vengano intraprese tutte le azioni necessarie per garantire una de-escalation militare e l’immediata cessazione del conflitto e delle ostilità, nel pieno rispetto del diritto internazionale, della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina, secondo i principi riconosciuti dalla Carta delle Nazioni Unite, nel quadro di una reazione che l’Onu deve garantire e promuovendo un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO. L’invasione deve essere fermata e l’Ucraina liberata, di modo che si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk nel rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere.

– Ad intraprendere tutte le azioni necessarie e di competenza dell’ente affinché sia espressa piena solidarietà al popolo ucraino tramite tutte le azioni e gli aiuti possibili e a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.

 

 

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