Andrea Trovato Araba Fenice

Andrea Trovato Araba Fenice

Araba Fenice a tutto swing

Avvio di Stagione con il concerto “Manhattan Suite”. Pianoforte e Quintetto di fiati.

Andrea Trovato Araba Fenice

Andrea Trovato Araba Fenice

Un tuffo nella musica americana del ‘900, nello swing, nel blues ed in quello stile creato da Gershwin che fuse insieme armonicamente la musica classica con il jazz.

Araba Fenice lancia la propria 22esima Stagione Concertistica in questo fine settimana, prima a Guardea sabato 17 novembre ed in replica domenica 18 novembre al Gazzoli, con inizio sempre alle 17.30, titolando il doppio appuntamento “Manhattan Suite”.

Sarà il pianista Andrea Trovato, artista Steinway, che insieme al Quintetto di Clarinetti Solitaire Ensemble composto da Alfredo Natili, Francesco Belli, Renato Settembri, Roberto Petrocchi e Simone Salza, che daranno vita ad un caleidoscopio di espressioni musicali attraverso celebri pagine scritte da compositori quali, Dizzy Gillespie, Duke Ellingtone e soprattutto George Gershwin.

In particolar modo di Gershwin, eseguiranno la “Rhapsody in Blue” in una versione originale composta appositamente per la formazioni in sestetto: un’opera molto conosciuta e molto eseguita, in cui Gershwin nella sua breve, ma folgorante carriera, inserì tutti quegli elementi che da sempre ha caratterizzato la società americana, con il suo miscuglio di razze, il favoloso brio nazionale, il blues e la follia metropolitana.

Ma di Gershwin verrà anche eseguito “Un Americano a Parigi” nella versione per Quintetto di fiati, e i tre Preludi per pianoforte solo.

 

Il programma si svolgerà anche con l’esecuzione di un affascinante e trascinante Medley di Duke Ellington sempre per Quintetto di fiati e infine “Night in Tunisia” di Dizzy Gillespie un brano quest’ultimo composto da Dizzy “pazzerellone” Gillespie nel 1942, quando egli militava nella band di Earl Hines. Diventò subito famosissima e suonata da tutti, in primis da Charlie Parker. Conobbe anche delle versioni vocali, ad esempio da parte di Sarah Vaughan e Anita O’ Day. Rimane un mistero il titolo. Forse dovuto al suo ritmo, decisamente innovativo rispetto a quello in uso negli anni ‘40, evocativo di quello caraibico e quindi di lontana ascendenza africana.

 

Per tutte le informazioni: www.assarabafenice.it

 

Leave a comment