Adolescenti morti a Terni.  Il vescovo Piemontese: “Pianto per Gianluca e Flavio”

Adolescenti morti a Terni.  Il vescovo Piemontese: “Pianto per Gianluca e Flavio”

Adolescenti morti a Terni.  Il vescovo Piemontese: “Pianto per Gianluca e Flavio”

Gianluca e Flavio, due ragazzi adolescenti, 15 e 16 anni, dei nostri rioni, della nostra città, trovati morti nel proprio letto nella stessa mattinata.

Non osiamo immaginare il dolore di genitori e familiari.

A loro ci stringiamo in una solidale compassione per la perdita prematura di questi che sono figli loro e anche nostri.

Ognuno esprime conforto secondo la propria sensibilità.

La Chiesa cattolica, pur avvertendo il peso insostenibile della morte di due ragazzi, sull’esempio di Gesù che si unisce al pianto e al conforto della madre vedova e di Giairo, osa ribadire che la morte non avrà l’ultima parola.

E tuttavia nel bisbigliare dei capannelli di amici e curiosi si stigmatizza l’assurdità di queste giovani morti e la solitudine esistenziale di chi ha ancora bisogno di protezione, sostegno e accompagnamento educativo verso la vita.

Tante sono le chimere e gli agguati sottovalutati, dagli esiti pericolosi e a volte ahimè tragici.

E’ tanta la superficialità con cui, noi adulti, cattivi maestri, trattiamo materie che  affidiamo a fragili mani in nome della libertà, il cui esito spesso inesorabilmente porta al baratro.

Molte volte abbiamo lamentato l’insufficienza di attenzione educativa e sociale verso le giovani generazioni; ancora più frequentemente siamo stati derisi come retrogradi quando abbiamo stigmatizzato  proposte legislative e sociali,  che sottovalutano i rischi connessi a “ragazzate”, a “modiche dosi”, ad “usi personali”, che col tempo portano a tragedie collettive.

Confortiamo le mamme e i papà in lutto e per loro invochiamo la carezza di Maria Santissima Addolorata, madre di un figlio morto innocente, maestro e artefice di conforto e consolazione.

Fissando i volti spenti di Gianluca e Flavio, accresciamo in noi la compassione e l’amore per la vita.

Tutti noi vogliamo lasciarci coinvolgere dalla responsabilità verso le giovani generazioni, ciascuno secondo la propria missione, affinché tali tragedie non si ripetano mai più”.

+ P. Giuseppe, vescovo

 

 

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