Lo tsunami e l’arcobaleno
Lo tsunami iniziale, imprevisto e spaventoso diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo: la vita di Matilde viene travolta, si ritrova con un marito disabile, inizia a credere di non avere nemmeno più diritto alla felicità, si prefigura un futuro da cancellare.
Con il suo coraggio e la sua testardaggine cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il marito, i figli, il lavoro, gli amici, una luce che si accende nel buio, un arcobaleno dopo il temporale, un nuovo inizio per rinascere.
Seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e collettivo, interiore e concreto, attraverso destini che ci riguardano da vicino, ma che spesso preferiamo non vedere, e dove, come nei migliori romanzi d’esordio, c’è tutta l’anima e il sangue, la voce e lo sguardo dell’autrice.
Una prima persona asciutta ed intensa ci offre un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina.
Perché tutti noi, come Matilde, siamo sospesi tra eventi inaspettati, paure segrete, occasioni ed entusiasmi improvvisi, che non sappiamo interpretare o gestire nel modo migliore: il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio di andare fino in fondo nella ricerca della verità su noi stessi.
(da L’occhio di Horus)